domenica 11 febbraio 2018

L'AUTOSTIMA 1 : Perché agli altri sì e a me no?

“Avanti dillo! Dillo almeno una volta. Prova a dire: sono l’apoteosi di me stessa, la mia migliore amica, la mia compagna d’armi. Io sono il mio eroe.”(lib. riad. da Lee Ward Shore)
“L’orgoglio è una sensazione di valore che deriva da qualcosa che non è organicamente parte di noi, mentre il rispetto di noi stessi deriva dalle potenzialità e dalle conquiste dell’Io.”(Bruce Lee)



Quello dell’autostima è un tema molto popolare oggigiorno e, a tale proposito, ho trovato illuminanti le riflessioni di Andrea Giuliodori nel suo blog ‘EfficaceMente’ e nel suo libro "Autostima passo passo”. Si tratta di un blog estremamente ricco e sfaccettato: possiamo trovarci sia consigli pratici tipo come gestire il nostro denaro, sia indicazioni ‘spirituali’ o esistenziali come l’introduzione alla meditazione e la filosofia dei Samurai. Per questa completezza e sostanziale pragmaticità, raccomando sia il blog che i libri di Andrea a chiunque abbia il desiderio di  migliorare qualche aspetto della sua vita.
Tornando all’autostima: le osservazioni di Andrea confermano quella che è sempre stata la mia sensazione e la mia esperienza, ossia che non si possiede autostima soltanto “per grazia ricevuta”. Questo impegno a volersi bene, questa capacità di darsi valore è solo in parte imputabile a genitori supportivi, insegnanti incoraggianti o partner innamorati. Sicuramente sono tutti fattori che incidono fortemente sulla percezione e sull’immagine che il bambino e poi il giovane adulto forma gradualmente di se stesso, tuttavia arriva un momento della vita in cui non potremo più misurare il nostro valore solo in base ai feedback che riceviamo dall’esterno.





Essi, difatti, sono per loro natura ambivalenti: innanzitutto perché, anche solo per statistica, non si può piacere a tutti, in secondo luogo perché i giudizi, in genere, definiscono più chi giudica che il giudicato. Ovviamente se a quarant’anni ci troviamo soli come cani, senza amici e senza lavoro, ritengo sia lecito e anche sano farsi due domande su ciò che effettivamente ci rimanda il nostro ambiente.
D’altro canto, si può avere la mamma più amorevole del mondo, il partner più comprensivo sul mercato e i professori più illuminati dell’universo ma se siamo in partenza dei pozzi senza fondo, l’acqua dell’apprezzamento proveniente dall’esterno tenderà comunque a disperdersi. Sarà forse questo uno dei significati impliciti nelle parole sibilline del vangelo “…a chiunque ha, sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha ?”
## Continua nel post seguenteL'AUTOSTIMA 2: Quando non tutto è dovuto

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