lunedì 31 marzo 2014

THE UNHEALED HEALER 1- Il guaritore sufficientemente buono

“Mi miglioro se penso di essere in grado di farlo e se sono sicura di aver agito per amore e che qualsiasi ‘errore’ possa aver commesso non è altro che un pezzo, un frammento, una parte di un percorso in costruzione”. (D.Winnicott - ‘La madre sufficientemente buona’)


Ho usato il termine ‘guaritore’ con l’intento di riferirmi a tutti i professionisti delle relazioni d’aiuto, dal pranoterapeuta all’educatore, dal medico al counselor, visto che su molti termini si è imposto il copyright nella paura di varcare i confini, fare confusione e quant’altro. Non mi addentro in polemiche di questo tipo, che ritengo sì squisitamente umane ma anche tristemente egoiche, tipo lotta per la sopravvivenza tra forme-pensiero stanche e irrancidite.
Voglio parlare dunque di tutti coloro che si mettono a servizio, ognuno con le sue capacità e i suoi strumenti, per alleviare la sofferenza umana. Talvolta il guaritore più dotato è quello che lo fa controvoglia, da ultimo e per forza poiché recede consapevolmente dal delirio di onnipotenza, detto anche ‘sindrome di Madre Teresa di Calcutta’ secondo cui lui/lei può salvare il mondo, o almeno una buona parte di esso.
Addirittura, in qualche caso di mia conoscenza, tale suddetta sindrome spinge i buoni intenzionati a entrare volontariamente e felicemente in politica. In queste persone, come si può ben capire,  spesso è il disagio dell’altro, che le fa sentire a disagio. Di solito credono che, facendo star bene qualcun altro, magicamente staranno meglio pure loro.


Parrucca della linea Luigi14 e foto di Chiara Benelli
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Sara Bini Le Vie per l'Armonia

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