sabato 17 novembre 2012

Orfeo : Poeta, Amante e Maestro 1 - il valore del mito




[…]Non ci affanniamo
attorno ad altri nomi. Ogni volta è sempre
Orfeo, quando c'è canto.[…] (R.M.Rilke)




Chi è Orfeo? Tommaso d’Aquino probabilmente risponderebbe che è stato uno di quei primi filosofi, che in ugual misura erano anche  poeti e teologi poiché, in versi, parlavano di Dio. Per i Greci Orfeo non era solo il più antico dei cantori, bensì anche un profeta e il fondatore dei Misteri.
Ma chi è Orfeo per noi? Si potrebbe dire che è un mito.  Cosa intendiamo con questa parola? Un favola? Un ‘libertinage’ della fantasia degli antichi? Plutarco definisce il mito come un’ ‘immagine spezzata della verità’, così come l’arcobaleno è il riflesso della luce del sole che spezza i suo raggi attraverso le  nubi. Tuttavia questo ‘specchio frammentato’ può essere ricostruito attraverso i suo vari pezzetti;  il mito dunque può divenire una chiave per la nostra conoscenza e aprirci a una rivelazione di senso. 


Tale epifania può essere sperimentata su più livelli. Per Heidegger e per Schopenauer ad esempio, questi momenti rivelatori sono veicolati da un’opera d’arte. Per altri, l’apertura esistenziale è una conseguenza diretta dell’innamoramento. Infine si può raggiungere una comprensione più ampia anche attraverso la riflessione profonda sugli insegnamenti spirituali universali trasmessi nei secoli.
Quello che m’interessa affrontare è proprio la polivalenza del mito di Orfeo, specialmente in relazione al suo viaggio negli inferi per Euridice. Mi piacerebbe esaminare questa discesa sotto vari punti di vista, letterario, psicoanalitico  ed esoterico, osservando anche come questi aspetti non necessariamente si contraddicono, anzi si rispecchiano, si completano e si conciliano.

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Sara Bini Vie per L'Armonia

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