martedì 6 novembre 2012

La mia storia : 18 tentativi per (non) diventare una santa



"You'll never make a saint of me - Non farai mai di me una santa"   (Mick Jagger)




Mi trovo piuttosto in difficoltà quando devo di parlare di me ritracciando le tappe del mio cammino interiore. Sono sempre stata una bambina un po’ strana e, parafrasando Woody Allen, non ho mai avuto dubbi che esistesse un mondo invisibile. La questione era: quanto distava dal mio centro umano e qual era il suo orario di chiusura?

In sintesi, la mia storia in questa vita narra le difficoltà di un’incarnazione, di trovare un posto e un senso al mio essere qui. In effetti sono sempre stata più di là, nei regni eterei dell’immaginazione, della musica e della poesia piuttosto che di qua sulla terra, a perseguire gli obiettivi che quasi tutti trovavano interessanti e avvincenti: soldi, successo, un partner, un lavoro fisso.
Il mio essere diciamo ‘eterea’ non faceva comunque di me una di quelle persone che comunemente vengono definite ‘morali’ o ‘spirituali’. Anzi, il mio caratterino  tagliente e spigoloso è stato la croce dei primi anni di vita sia della sottoscritta che dei  poveretti che mi circondavano (e sopportavano). 


Al che, visti i miei disastrosi esordi nelle  relazioni sociali, finite le scuole medie mi posi un  sommo quesito. Non immaginavo che sarebbe stato la sorgente del mio percorso di trasformazione. Mi chiesi : “Ma io, onestamente, sarei il tipo di ragazza con cui uscirei volentieri a prendere una pizza?” e sorprendentemente mi risposi: “No!”
Da lì, più o meno consapevolmente, partì una ricerca che si manifestò e si sperimentò in svariate attività:  disegno, poesia, pittura, scrittura, musica, meditazione.   Fu anche guidata da vari ‘guru’ di cui citerò solo alcuni: Bruce Lee, John Lennon, Mick Jagger, Padre Pio, Lao-Tzu,  Roberto Benigni, Maria Cassi, Gesù Cristo, Buddha, Whoopy Goldberg, Bud Spencer & Terence Hill, Antony de Mello, Byron Katie, Massimo Rodolfi, Rainer Maria Rilke, Samuel Beckett, Madre Teresa, Hermann Hesse, Charlie Chaplin, Raymond Queneau e tutte quelle persone insospettabili, quegli amici del Cuore che con le loro parole e le loro azioni hanno quotidianamente illuminato la mia via.


Li ringrazio dal profondo perché ogni volta mi hanno mostrato una parte di me e  di quella Vita grande e meravigliosa di cui noi tutti siamo allo stesso tempo note e sinfonia.
Questo per dire come ho cominciato. E come non ho finito… né probabilmente finirò mai.


8 commenti:

  1. grazie tesoro!!! ti abbraccio forte, compagna della mia anima!

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  2. Non cambiare mai. Vai benissimo così. Anzi, c'è bisogno! Grande Sara :)

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  3. Non cambiare mai. Vai benissimo così. Anzi, c'è bisogno! Grande Sara :)

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  4. grande! il carattere è un pò come la propria pelle, è nostra e ce la teniamo, tanto vale farceli diventare i nostri migliori amici, e tanto vale apprezzare tutte le opportunità di vivere e di esperienze che danno un senso di pace e senso alla nostra vita. E' un cammino quotidiano da affrontare con grande curiosità e con un sorriso.
    Buon compleanno!

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